Tolentino

Basilica di San Nicola

La Basilica di San Nicola fu eretta nella seconda metà del XIII secolo. Il portale fu commissionato intorno al 1430 dal condottiero Nicolò Mauruzi che ne ordinò la costruzione allo scultore fiorentino Nanni di Bartolo detto “Il Rosso”. Il monumentale chiostro risalente alla seconda metà del ‘300 è composto da trenta arcate rette da colonne di diverse forme con capitelli romanici.
Il luogo di maggior interesse del complesso tolentinate è costituito dalla grande aula che si apre sul lato nord-est del chiostro e che, per la sua vasta dimensione, è comunemente noto fin dal 18° secolo come “Cappellone di San Nicola”. Qui hanno trovato sede i resti mortali del Santo.
La sala è rinomata soprattutto per la sua decorazione pittorica, una delle più vaste e meglio conservate tra quelle pervenuteci dei primi anni del Trecento, opera, secondo le proposte critiche più recenti, di maestranze riminesi capeggiate dal pittore Pietro da Rimini.

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Il Cappellone costituisce il primo grande ambiente dell’ala più antica del convento agostiniano, inserendosi tra il coro della chiesa e la sacrestia seicentesca, in origine sala del capitolo. Le indagini sulle strutture hanno evidenziato per il Cappellone due distinti momenti costruttivi, di cui il secondo – volto a sostituire un tetto a capriate con una copertura a crociera – sarebbe da mettere in relazione con il suo cambio di destinazione da sacrestia in cappella – memoriale e la sua quasi contestuale affrescatura.

All’interno della Basilica risalta il soffitto a cassettoni di legno dorato, opera di artisti fiorentini della metà del XVII secolo,dovuto alla manificienza dell’ agostiniano G.B. Visconti.

Per maggiori info: www.sannicoladatolentino.it

 

Palazzo Rutiloni

Palazzo Rutiloni può vantare un’architettura molto originale poichè deriva dall’ accorpamento di quattro costruzioni diverse. Sono infatti molto evidenti le tracce delle unità precedenti: una finestra riquadrata da una cornice in pietra, due archi inglobati nella muratura.

Palazzo Rutiloni

Ancor più interessante è la parte finale, caratterizzata da un sapiente uso di decorazioni in cotto provenienti dall’Umbria. Tramite questo materiale povero vengono riproposti tutti i cratteri tipici dell’architettura signorile che era in uso alla fine del secolo XIX, quali : lesene bugnato e portale.

 

Teatro Vaccaj

Il Teatro Vaccaj, inaugurato nel 1797, è ricco di affreschi del Lucatelli, che ne fu anche il progettista, e del Fontana che vi operò nel restauro del 1881; attualmente vi si svolgono l’annuale Stagione Teatrale e Concertistica ed importanti iniziative culturali e musicali.
Questo antico teatro, di pregevole fattura, sorge sulla piazza omonima. Pur essendo certamente una consuetudine più antica, si ha notizia documentata almeno dal 1560 che rappresentazioni teatrali avvenivano a Tolentino nel Palazzo Priorale in una sala adibita a tale uso. Si è a conoscenza però che sacre rappresentazioni, contemporaneamente, venivano date nella chiesa di S. Francesco. Delle opere rappresentate nel Palazzo Comunale si ha solo un titolo, Comedia dell’Amor costante (1577).

Teatro Vaccaj

Nel 1682 la sala fu fornita di strutture adeguate e fu utilizzata come teatro stabile fino al 1782 quando fu necessario eliminarla per permettere a Pio VI di accedere al balcone del Palazzo allo scopo di impartire la benedizione al popolo. Nello stesso anno fu costruito un teatro provvisorio nell’edificio comunale chiamato il forno o “Casarino”, a ridosso dell’antico Ospedale di S. Salvatore, nei pressi di Porta Adriana. Era tuttavia intensamente sentita l’esigenza di un luogo più idoneo, tanto che tra il 1763 e il 1768 furono inoltrate diverse richieste di un nuovo teatro stabile “ad imitazione di tutte le città ed anche piccole terre, per comune sollievo e divertimento del popolo”. Le proposte furono però respinte per ragioni di salvaguardia dei costumi. Si dovette giungere al 1787 per avere l’approvazione e l’elaborazione di un progetto concreto, cui concesse il benestare il Cardinal Carandini (fratello della contessa Anna, moglie del tolentinate Domenico Parisani), Prefetto della Sacra Congregazione del Governo. In suo onore il teatro fu chiamato “dell’Aquila”, dall’aquila a due teste che compare nello stemma di famiglia. Progetto e decorazioni furono affidati all’architetto e pittore Giuseppe Lucatelli.
Per maggiori info: www.teatrovaccaj.it

 

Biennale dell’Umorismo di Tolentino

La Biennale Internazionale dell’umorismo è il tradizionale appuntamento mondiale con l’arte satirica e umoristica contemporanea, si svolge a Tolentino, negli anni dispari, tra luglio e novembre.
La Biennale di Tolentino è una delle poche istituzioni culturali italiane che si rivolge alla promozione e alla divulgazione della Caricatura, dell’Arte umoristica contemporanea e della satira. La prima edizione della “Biennale della Caricatura” – poi denominata “Biennale dell’Umorismo nell’Arte” fu ideata nel 1961 dal medico, pittore e caricaturista tolentinate Luigi Mari (1907-1974) che fondò, sempre a Tolentino il museo Internazionale della caricatura meta costante delle visite di appassionati, studiosi e di illustri personalità della cultura e dell’arte – è l’unico del genere in Italia e fra i più importanti del mondo.

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Sempre a Tolentino ha luogo “Tolentino Humour”, la rassegna d’arte satirica e umoristica che, con cadenza biennale, negli anni pari, si rivolge principalmente alla scoperta (o alla riscoperta) di Artisti di grande valore o alla celebrazione di importanti personaggi e avvenimenti storici, proponendo mostre personali e collettive di straordinario interesse. In particolare, l’obiettivo di “Tolentino Humour” è quello di promuovere e di valorizzare l’Umorismo non solo come arte, ma anche e soprattutto come strumento universale di comunicazione e di formazione, nonché come stimolo alla fantasia, alla creatività al gioco e al divertimento intellettuale, ricercando il lato serio.

Per maggiori info: www.biennaleumorismo.org